Frosinone, le sfide del 2018 fra internazionalizzazione del brand e implementazione del nuovo stadio
È il quarto club italiano ad aver realizzato uno stadio di proprietà e, nel poker delle 4 owner, c’è una sola big. Il Frosinone Calcio è arrivato lì dove in Italia sono riuscite finora soltanto la Juventus con l’Allianz Stadium, l’Udinese con la Dacia Arena e il Sassuolo con il Mapei Stadium. Il club del patron Maurizio Stirpe è il primo e l’unico del centro-sud Italia ad avere un impianto di proprietà: con 16.000 posti a disposizione, appena fuori dal centro città, il “Benito Stirpe” si propone come area aggregativa e punto di riferimento dei cittadini di Frosinone e provincia non solo durante le partite, ma 365 giorni l’anno.
CROWDFUNDING - Tanti gli step già raggiunti, ancora tanti e ambiziosi quelli da raggiungere. Attraverso un progetto di crowdfunding, il primo in Italia legato al calcio, il patron giallazzurro è riuscito a coinvolgere non solo i tifosi, ma anche stakeholder e tesserati sotto lo slogan “Investi nella nostra casa, investi nel nostro futuro”. Con la campagna di mini-bond lanciata sulla piattaforma “Tifosy” - che fa capo all’ex giocatore della Juventus Gianluca Vialli - è stata raccolta la cifra di 1.043.500 di euro grazie ai contributi di 194 fanfunders. Gli investitori riceveranno un interesse su base annua pari all’8%, suddiviso fra 5% in contanti e 3% in Credito del Club spendibile per l’acquisto di abbonamenti, biglietti singoli o merchandising. Il ricavato servirà per fare dello stadio una vera casa per i propri tifosi e per la comunità. Questi fondi supporteranno, infatti, il finanziamento di diverse infrastrutture all’interno e nelle immediate vicinanze dello “Stirpe”, tra cui il Frosinone Village – dove si svolgeranno attività commerciali e in sinergia con il territorio -, un centro medico per la diagnostica che fornirà consulenza ai tifosi e non solo - e la riqualificazione dell’anello intorno allo stadio con docce e spogliatoi dedicati ai cittadini che frequentano l’area per svolgere attività fisica. “Abbiamo scelto il crowdfunding come modalità di finanziamento per coinvolgere i nostri tifosi – spiega il presidente Maurizio Stirpe – per farli sentire parte dello stadio. Sono loro i proprietari della struttura, noi siamo solo degli amministratori pro-tempore”.
ATTIVITA’ EXTRA-SPORTIVE - Non ci sarà solo calcio, dunque, nel nuovo impianto dei ciociari che ospiterà anche un Museo del Frosinone: la società che gestisce lo stadio, la Together Infrastrutture Sportive, ha pianificato di mettere a disposizione la location per l’organizzazione di eventi e per lo svolgimento di almeno 2-3 concerti l’anno, quest’ultimi programmabili durante i 45 giorni di sosta estiva del campionato. L’obiettivo è quello di rendere la struttura economicamente autosufficiente entro il 2018. Il nuovo stadio, secondo le previsioni della società, farà risparmiare al Frosinone Calcio il 20% sui costi rispetto al 2017.
BRAND ALL’ESTERO – Per il presidente Stirpe il progetto ha coperto finora il 30% del percorso che si concluderà a dicembre 2018, con una coda nel 2019. L’atto conclusivo sarà l’internazionalizzazione del brand Frosinone. Mentre in Italia va definendosi la marcia di avvicinamento alla linea completa di merchandising, a fine gennaio è in programma la presentazione del Dipartimento Internazionale Frosinone Calcio. Il primo passo verso l’obiettivo ambizioso di portare la squadra, la prossima estate, a disputare una serie di amichevoli tra Stati Uniti e Canada e poi lanciarsi perfino nel mercato del sud-est asiatico di cui si stanno già sondando le potenzialità. Una tournée all’estero insomma proprio come le grandi della Serie A per far conoscere il mondo giallazzurro anche oltreoceano. Per internazionalizzare il brand Frosinone sono in cantiere già le attività di traduzione in lingua inglese del sito internet e dei canali social del club.
Giulia Spiniello