La Corte Arbitrale si è pronunciata a favore del Manchester City sulle transazioni con parti associate
La Corte arbitrale si è pronunciata a favore del Manchester City, giudicando inapplicabili tutti i regolamenti relativi alle transazioni con parti associate (ATP) tra il 2021 e il 2024.
(Photo by Michael Regan/Getty Images)
Il comunicato della Premier League
“La decisione del tribunale ha stabilito che i tre aspetti limitati delle precedenti regole della TPA, che erano stati precedentemente ritenuti illegali, non possono essere separati dal resto delle precedenti regole come questione di legge; il risultato, ha stabilito il tribunale, è che le precedenti regole della TPA, considerate nel loro complesso, sono inapplicabili”, ha spiegato la Premier League in un comunicato.
“Il tribunale non ha fatto alcuna constatazione sulla validità e l'efficacia delle nuove regole”, specifica il campionato inglese riferendosi a una nuova serie di regole che sono state approvate nel novembre 2024.
“La Corte afferma che se la sua decisione avrà quindi qualche beneficio per il club”, riferendosi al Manchester City FC, ‘dipende quindi dal fatto che le nuove regole APT siano ritenute legittime come parte della seconda sfida presentata dal club il mese scorso; la lega continua a credere che le nuove regole APT siano valide e applicabili e sta facendo pressione per una rapida risoluzione di questa questione’, aggiunge.
Infine, la competizione aggiunge che “le nuove regole APT sono in pieno vigore ed effetti e i club rimangono obbligati a rispettare tutti gli aspetti del sistema, compresa la presentazione dei prestiti degli azionisti alla Premier League per la valutazione del giusto valore di mercato”.
Lo scopo delle norme
Le regole a cui fa riferimento il tribunale, introdotte nel 2021 in seguito all'acquisizione del Newcastle United, da parte del fondo sovrano saudita PIF.
L'obiettivo di tale regolamentazione è impedire contratti gonfiati, stipulati con società legate alla proprietà, direttamente o indirettamente, al fine di mantenere l'equilibrio competitivo del campionato inglese.
