Squadra Under 23, come funziona, quanto costa, le regole da seguire

Spesso si parla di squadre Under23 in Italia: Juventus Next Gen, Milan Futuro e Atalanta Under23 sono tre esempi concreti di come strutturare questa tipologia di progetto sportivo.
La Juventus Next Gen è stata la prima a sfruttare questa possibilità nel 2018. Gioca ad Alessandria (pagando l’affitto dello stadio), ha un budget stimato intorno ai 3 milioni annui e ha valorizzato giocatori come Fagioli e Soulé, generando plusvalenze.
Atalanta U23 e Milan Futuro seguono un modello simile, con costi probabilmente inferiori grazie a una gestione integrata con le giovanili e stadi locali come ad esempio il Gewiss Stadium per l’Atalanta.
L’Under 23 risulta fondamentale per la valorizzazione dei giovani: I talenti possono essere promossi in prima squadra (risparmio sugli acquisti) o venduti a prezzi più alti dopo l’esperienza in Serie C.
Ma anche per la riduzione dei prestiti. Infatti, meno giocatori ceduti in prestito significano meno costi indiretti e maggior controllo sullo sviluppo.
Ma quali sono i requisiti base per poter creare la propria squadra Under23?
Prima di tutto, il club deve essere iscritto al campionato di Serie A per la stagione in corso o quella successiva e deve disporre di un settore giovanile strutturato, dato che l’Under 23 è pensata come un ponte tra le giovanili (es. Primavera) e la prima squadra.
Inoltre, è necessario avere un impianto sportivo omologato per la Serie C, con una capienza minima e requisiti tecnici stabiliti dalla Lega Pro (es. illuminazione adeguata, spogliatoi, ecc.). Se lo stadio del club non è disponibile o non è utilizzabile per entrambe le squadre, si può affittare un altro campo (come fa la Juventus Next Gen con lo stadio di Alessandria).
Se soddisfa i requisiti, il club deve poi presentare una domanda formale alla FIGC tramite la Lega Pro, che organizza la Serie C. Questa domanda viene valutata in base ai posti disponibili nell’organico della Serie C, che è limitato a 60 squadre suddivise in 3 gironi.
L’iscrizione è possibile solo in caso di “vacanza di organico”, cioè se una squadra di Serie C non si iscrive o fallisce. Le seconde squadre hanno priorità nell’integrazione rispetto ad altre candidate (es. retrocesse o dilettanti), ma seguono un ordine specifico deciso dalla FIGC.
Il regolamento
La squadra deve essere composta principalmente da giocatori Under 23 (nati dopo una certa data, ad esempio il 31 dicembre 2001 per la stagione 2024/25, secondo il regolamento più recente).
È consentito inserire fino a 4 “fuori quota” (over 23), ma questi non devono aver disputato più di 50 partite in Serie A né essere nella lista dei 25 della prima squadra.
Almeno 16 giocatori devono essere “formati in Italia”, cioè tesserati con una società FIGC per almeno 7 stagioni sportive. La distinta di gara può includere fino a 26 calciatori, con flessibilità nei passaggi tra prima squadra e Under 23, purché rispettati i limiti di età e presenze.
L’Under 23 può essere promossa in Serie B vincendo il campionato o i playoff di Serie C, ma non può mai giocare nello stesso campionato della prima squadra.
In caso di retrocessione in Serie D, non può iscriversi al campionato dilettantistico e deve richiedere un ripescaggio in Serie C l’anno successivo, se ci sono posti disponibili. Infine, non può partecipare alla Coppa Italia di Serie A, ma solo alla Coppa Italia Serie C.
Il club ha anche alcuni adempimenti amministrativi: costituire una struttura organizzativa dedicata (staff tecnico, medico, dirigenziale) e registrare la squadra come entità affiliata alla FIGC.
E quanto costa una squadra Under23?
I costi per creare e mantenere una squadra Under 23 variano in base a diversi fattori, ma possiamo suddividerli in categorie principali:
1. Contributo Straordinario alla Lega Pro: Ogni anno, il club deve versare 1,2 milioni di euro alla Lega Pro come contributo per partecipare al campionato di Serie C con la seconda squadra.
2. Gestione della Rosa: I giovani dell’Under 23 percepiscono salari più bassi rispetto alla prima squadra, ma per una rosa di 20-26 giocatori si può stimare un costo annuo tra 500.000 e 1 milione di euro, a seconda dei contratti (giovani talenti possono costare di più). Da considerare anche i fuori quota: i 4 over 23, se inclusi, potrebbero aumentare i costi, ma spesso sono giocatori in esubero dalla prima squadra, quindi già coperti dal budget principale.
3. Staff Tecnico e Medico: Serve un allenatore, assistenti, preparatori atletici, fisioterapisti e medici. Il costo annuale per uno staff completo può variare tra 300.000 e 600.000 euro, a seconda dell’esperienza del personale.
4. Infrastrutture: Se il club usa un proprio impianto, i costi sono limitati a manutenzione e utenze (50.000-100.000 euro annui). Se affitta un campo esterno (es. Juventus ad Alessandria), il costo può salire a 200.000-300.000 euro l’anno. Mentre il centro di allenamento è spesso condiviso con le giovanili o la prima squadra, ma richiede comunque spese operative (100.000-200.000 euro annui). Senza dimenticare spese come trasferte, vitto, alloggio, attrezzature e logistica per 38 partite di regular season (più eventuali playoff/playout) possono costare tra 200.000 e 400.000 euro a stagione.
- Costo iniziale di avvio:Circa 2-2,5 milioni di euro, includendo il contributo alla Lega Pro, i primi stipendi e l’adeguamento delle strutture.
- Costo annuo di mantenimento Tra 2,5 e 3,5 milioni di euro, a seconda delle scelte del club (es. affitto stadio, livello dello staff, numero di fuori quota).
In sintesi, creare un’Under 23 richiede un investimento iniziale significativo e una gestione attenta, ma può ripagare nel lungo termine se il club punta sulla crescita interna dei talenti.
Foto Juventus Next Gen