Ronaldo il Fenomeno ha ritirato la sua candidatura alla presidenza della CBF

La decisione dell'ex stella del Brasile è arrivata a causa della poca apertura al dialogo, da parte di diverse federazioni statali

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Ronaldo ha annunciato che non si candiderà più alla presidenza della CBF.

L'ex giocatore ha scritto sui suoi social, di aver cercato di dialogare con le 27 federazioni statali, ma 23 di esse hanno scelto di non parlare con lui.

(foto presa da X: @Ronaldo)

Non c'è stata apertura al dialogo

“Le federazioni si sono rifiutate di ricevermi, adducendo la soddisfazione per l'attuale gestione e il sostegno alla rielezione all'attuale presidente Ednaldo Rodrigues. Non ho potuto presentare il mio progetto, esporre le mie idee e ascoltarle come avrei voluto. Non c'è stata apertura al dialogo. Lo statuto dà alle federazioni il voto maggiore e quindi è chiaro che non c'è modo di candidarsi”, ha scritto il Fenomeno.

A fine febbraio, l'ex giocatore di Inter e Real Madrid, tra le altre,  ha inviato una lettera alla Confederazione calcistica brasiliana, alla FIFA, alla Conmebol e ai club di Serie A e B del Brasileirão, consigliando di modificare il sistema elettorale della federazione.

Le proposte di Ronaldo

Tra le proposte c'era quella di fissare la data delle elezioni con almeno un mese di anticipo e di coinvolgere la FIFA e la Conmebol nel monitoraggio del processo.

La CBF ha fatto sapere che le elezioni sono organizzate da una Commissione elettorale indipendente, che garantisce il rispetto di standard democratici e la necessaria trasparenza.

Recentemente, la Corte Suprema Federale ha firmato un documento che ha confermato la validità dell'elezione di Ednaldo Rodrigues nel 2022, garantendo lo svolgimento del suo mandato alla CBF fino al marzo 2026.

 

March 12, 2025

La risposta della CBF

La CBF ha difeso la trasparenza del processo elettorale, sottolineando che i candidati possono rivolgersi alla Commissione elettorale per discutere qualsiasi questione relativa alle elezioni e che i suoi statuti sono stati rivisti e approvati in un'assemblea con la partecipazione delle diverse federazioni statali.

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